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Scopando mia suocera ho eccitato mia madre....


di geppettino2003
14.10.2020    |    57.633    |    11 9.8
"Sento il suo respiro farsi sempre più accentuato, e frequente, e i suoi delicati seni schiacciarsi libidinosi sul mio petto..."
L’intero pomeriggio con, forte, il bisogno di chiarire il mio momento di debolezza e raggiungo, a casa sua, mia madre. La guardo in silenzio, con il cuore in gola per la paura della sua reazione. Lei, presa dal suo fare, si comporta con estrema naturalezza, senza lasciar trasparire nulla, nessuna emozione.
Mi faccio coraggio devo giustificarle quel mio momento di perdizione, mi avvicino a lei da dietro, senza che se ne accorga, le passo le braccia lungo i fianchi e la stringo forte a me.

Si volta
“Roberto che fai? Non vedi che ho da fare.”
“Mamma”
sussurro con un filo di voce rotto dall’emozione
“Vorrei ringraziarti per non aver detto niente. Si ho sbagliato! Mi sono lasciato andare, sei una mamma meravigliosa.”
Una confessione liberatoria.
Rimane un attimo in silenzio, poi amorevole come sempre:
“Lo so! Sai, conosco tua suocera da quando eravamo ragazzine, era una gran bella puttanella. Aveva sempre qualcuno che gli andava dietro con il coso dritto. È un po’ che mi sono accorta che fa di tutto per circuirti, sei stato veramente un bel porcellino. Ho visto che non sei riuscito a controllarti ne avevi voglia. Però, amore di mamma, perché non vai in bagno quando fai certe cose.”

La sento vicina a me, ai miei bisogni, ai miei desideri come, quando bambino giustificava ogni mio fare.
Poi con voce greve, dura e nervosa
“Che cazzo! T’avesse visto tua moglie mentre ti sbattevi quel gran puttanone... Oh santo cielo!”

Mai mamma, prima di oggi, aveva usato parole scurrili e cosi forti!
È fortemente risentita!!!

La guardo sorpreso, indossa ancora lo stesso scamiciato che, noto essere un po’ stretto per la sua taglia, esalta forme a me sconosciute e, incredibilmente, peccaminose. È la prima volta che propone, con intrigante garbo, il suo corpo. I lunghi capelli neri sciolti sul petto cercano di coprire un seno delicato nel suo essere molto sensuale, il profondo respiro segna la forma di sporgenti capezzoli.
Ho davanti una donna matura, una figura nascosta per anni, sicuramente da apprezzare, con un corpo che scopro essere, decisamente, più intrigante di quello di mia suocera.

Sussulta un attimo interdetta ma non si oppone al mio stringerla forte con la testa che sprofonda nel suo disponibile seno.
Cazzo oggi mamma non indossa il reggiseno! Percepisco capezzoli turgidi, ed eretti, segnarmi il viso.

Senza volerlo il cazzo mi è diventato talmente duro e preme tra le sue cosce, non può non accorgersene, ne io da parte mia, sfrontato, faccio poco per nasconderlo.

Prendo coraggio e “Mamma, eri bellissima!”
Stringendola forte a me, lunghi secondi perché un intenso suo tremore si diffonda tra le mie braccia.

Le ragioni di mia madre
“Ma ti pare corretto? Hai idea cosa hai rischiato? Vi avesse visti!...”
Non rispondo, non avrei cosa dire. Non c’è niente da dire. Nulla può giustificare la mia debolezza.

“L’ho fatto solo per te, non c’era altro da fare con tua moglie a pochi passi da te e da quella gran troia. Pazzo incosciente!“

Mamma si è, praticamente, immolata per salvare il mio matrimonio e il rapporto tra mia moglie e sua madre.

“Mamma però c’era passione nel tuo fare e...”
Interrompe il mio pensiero
“Perché ti sei fermato a guardare. Non lo dovevi fare! Ti prego, ora, non dire più niente.”

Si libera dalla mia presa ed esce velocemente dalla stanza con evidente imbarazzo.

I giorni a seguire un solo pensiero che, lentamente incide sul mio più giusto ruolo di figlio: mia madre. Quell’essere a me sconosciuto, anche lei, con le sue voglie di donna e, proprio come me, che abbia desideri, fantasie, bisogni ed esigenze carnali da soddisfare.

Angela per paura, o più per vergogna, è un paio di giorni che non scende. Resta a casa sua.
È mamma che accudisce ai miei bisogni.
Non mi è difficile notare un suo diverso proporsi a me, vestire, in modo non più anonimo, sempre la stessa riservatezza ma, sembra, con un tocco di malizia che fa del suo essere donna matura una intrigante femmina.

Guardare le sue movenze femminili, le sue generose forme, mentre fa le pulizie, fa crescere in me morbosi pensieri che pervade tutti i miei sensi.
Non riesco a controllarli! Vederla nel suo, comunque, essere compita provoca reazioni all’uccello che, incurante, della sua presenza diventa, subito, dritto e duro.
Se ne accorge, nota l’imbarazzante protuberanza che sporge, prepotente dai miei pantaloni. La sorprendo più di una volta mentre osserva, senza farsi notare, la mia sfacciataggine, accenna un timido sorriso arrossendo leggermente mentre i nostri sguardi si incrociano più di una volta. Nei miei occhi le trasmetto il crescere di un diverso desiderio, di una sporca fantasia, di una terribile voglia!

Lunghi giorni di continue mie, sfacciate, provocazioni. Lotto con me stesso, non governo i miei pensieri.
Mia madre mi eccita!

Un flash e rivedo quella espressione di lussurioso desiderio, quel suo libidinoso sguardo incrociare il mio seduta davanti a quel gran troione di Angela. Lo scamiciato completamente aperto, nuda masturbarsi furiosa, leccarle la fica, assaggiare il sapore del femminile piacere misto alla maschia essenza della mia sborra.

Un attimo e mi assale forte un atroce dubbio: se quelle stesse esigenze carnali di Teresa appartenessero anche a lei, se il suo essere sola da troppo tempo avessero indebolito il suo essere, se la sua presenza in casa non fosse stata casuale, forse cercata, magari voluta, un assurdo assillo e...se scopando mia suocera avessi eccitato mamma?
Un pensiero assurdo! Vorrei non mancarle di rispetto, ma perdo la sfida con l’eccitazione che mi ha trasmesso quel suo lascivo sguardo.

Stamattina il suo caffè sul comodino, pochi secondi di grattini sul mio petto e l’invito ad alzarmi. Pochi minuti e la raggiungo in cucina. È balcone a stendere il bucato. Non avevo mai posato il mio sguardo su quel suo intrigante corpo. Ammiro quel bel culo stretto in una fasciante gonnellina, perfetto nel suo disegno, ne seguo i lineamenti, la forma, tutto incentiva morboso i miei pensieri.
La leggera brezza solleva la gonna di quel poco che basta a lasciarmi ammirare chiappe perfette.

Ancora quella mia mancanza di controllo.
Sento il bisogno irrefrenabile di toccarmi, non riesco a fermare la mia mano impugnare un diventato potente cazzo. Inizio a massaggiarmi i genitali mentre mia madre ignara, si offre incolpevole alla mia morbosa perdizione.

Colpi secchi, continui con una inusuale violenza. Nei suoi occhi vorrei poter rileggere quella libidine, nella mia mano c’è forza. Pochi secondi ed inondo il mio corpo di un caldo seme, passo la mano sullo sperma spandendolo sul petto, la porto alla bocca, lo odoro, assaporo ogni sfumatura di gusto, lo spalmo sulle labbra. È la prima volta che assaggio il mio sperma, e che ne traggo così tanto piacere. Ha un sapore dolcissimo. È caldo, morbido e cremoso e, cosa ancora più importante, è il frutto del mio nuovo, diverso amore per mia madre.

“Roberto! Perché?...”

Solo pochi attimi, non sapere cosa dire e sentirmi sporco dentro e fuori. Impaurita, offesa, si ritira di corsa in casa sua in evidente stato di difficoltà.

È veramente un gran bel tocco di fica ed io so bene come si sente, il mio enorme fallo, completamente eretto, e fradicio di sperma lo dimostra e, in fondo, anche mamma ha le sue esigenze da soddisfare.

Pochi minuti e la raggiungo, è nel suo grande bagno.
In silenzio, di spalle si fa scivolare il vestito per terra, un attimo per guardarsi all’enorme specchio che riveste una intera parete. È netto il purpureo colore diffuso sulle guance, le mani lente apprezzano la forma di un splendido seno, le dita sfiorano invitanti capezzali, lentamente sfila lo slip con una grazia e sensualità che non credevo avesse.
Mamma ha veramente un gran bel culo!

In silenzio, ammiro le sue forme generose e provocanti, mi è chiaro percepire un lungo sospiro, mentre lente mani spaziano su di un corpo che sembra elettrico.

Sussulta accorgendosi della mia presenza, con un sorriso imbarazzato, dolcissimo e comprensivo, con entrambe le mani si copre il seno e l’intimo incrocio per quell’innato improvviso senso del pudore.
È meravigliosa!

Davanti a lei non riesco a celarle quel nuovo, perverso, sentimento che provo, e cresce morboso, verso lei.
Oso.
“Posso rimanere qui?”

Rossa in viso mi guarda con arrendevole dolcezza, accorgendosi del mio stato di violenta eccitazione che, senza nessun rispetto, traspare indecente nel suo evidente disegno dallo stretto pantaloncino che fatica a contenerla.
Il suo tono di voce sussurrato, materno e comprensivo
“È il caso che tu esca non sono più giovane, sono sicura che rimarresti deluso da me.... Ti prego torna a casa.”

“Vorrei mi dessi l’opportunità di rivederti ancora. Eri bellissima!”

“È stato solo un errore, un momento di debolezza...”

Nello sguardo ribadisce l’invito ad andare via. Chiudo la porta dietro di me, esco con la determinazione di voler riuscire a rompere il ghiaccio. So che non è giusto, ma sono più che mai deciso, a non far cadere la cosa.

Aspetto la sua doccia dietro la porta con uno stratosferico cazzo che palpita tra le mie dita.
Inutile lo sciocco mio fare, il buco della serratura non mi offre alcuna possibilità, solo la fantasia accompagna le mie carezze. Lunghi minuti di morbosa eccitazione per accoglierla avvolta nel suo morbido accappatoio.
Non reagisce alla mia presenza, si lascia cingere da dietro con il duro cazzo che, sfrontato, preme in maniera prepotente contro il suo bel culetto.
La bacio sul collo, respiro sui lobi, le mani, azzardano movimenti ampi e circolari che liberano morbide tette, le dita sfiorano capezzoli gonfi di certo piacere.

Si volta, abbassa lo sguardo arrossendo, mordendosi le labbra, respira con difficoltà, deve sentire l’essenza del mio piacere ancora presente sul mio petto. Trema! Mi abbraccia, e si abbandona alle mie dolcissime, decise ed intriganti effusioni.

La bacio dolcemente sul viso per alleviare il suo imbarazzo diventato evidente mentre sciolgo l’accappatoio liberando un corpo che sento fremere stretto tra le mie braccia.
Sul seno svettano capezzoli che sembrano delle noci turgide ed appuntite di sicuro desiderio.

“Tesoro mio, possibile che la tua mamma ti piaccia così tanto?”
“Mamma, tutti questi anni e non accorgermi di quanto sei bella ed eccitante. Non hai niente di cui vergognarti. Ogni donna ha le sue esigenze.”

“Ma non possiamo...”

È un piacere forte e perverso che mi pervade completamente facendomi perdere di nuovo il controllo. Sento il suo respiro farsi sempre più accentuato, e frequente, e i suoi delicati seni schiacciarsi libidinosi sul mio petto. Avvicino le sue sensuali labbra alla mia bocca le sue, frementi di passione, premono dolcemente sulle mie, una lingua calda e bagnata cerca, nella sua bocca, il piacere. Un lungo sospiro e mi lascia assaporare i sapori, e i profumi di una bocca accogliente e sensuale.
Con tutto il rispetto per mia suocera, ma la bocca di mamma è tutta un’altra cosa. Ispeziono ogni millimetro della sua bocca e lei mi lascia fare tutto con grande condiscendenza. Nulla può essere paragonabile al bacio pieno delle amorevole passione di una mamma eccitata!

In un attimo di razionalità cerca un’ultima volta di divincolarsi dal mio morboso abbraccio ma, come se una forza a lei sconosciuta la privasse della giusta forza.

“Sai io non sono come quella troia, sono...”

Un mio dito sulle carnose labbra per fermare ogni sua riflessione che, con languida, voce
“Hai deciso di farmi impazzire di desiderio...”

Il suo caldo respiro è diventato breve e frequente.
“Che bell’arnese ti ho fatto!”

So che posso/voglio farla godere, e come amorosi adolescenti iniziamo a pomiciare.

“Tesoro mio, l’altro giorno sono stata troppo severa con te. Mi dispiace, non volevo. E’ solo che non sapevo più che fare. Ero terribilmente arrabbiata”

Una mano scivola tra le sue cosce, massaggio le piccole labbra con movimenti lenti e decisi, esercitando sempre più pressione.
Pochi secondi e il suo piacere cresce, e completamente arrendevole, e comprensiva, nei miei confronti, mi lascia fare rispondendo, vogliosa, alla mia provocazione.

“Si tesoro....”
con una voce calda e sensuale che non avevo mai ascoltato
“anche io ho tanta voglia di te.”

Cede al piacere, lentamente allarga le cosce, spinge il bacino sulle mie dita, si abbandona offrendosi al mio sfrontato eccitarla.

Ascolto il salire del suo gemere, sento la sua passera fremere e bagnarsi. La masturbo con assurda frenesia, stimolo il clitoride.
“Tesoro mio, si… bravo…così.”
sussurra mentre il piacere accompagna la foga delle sue mani a cercare fra le mie gambe.

Lento mi accovaccio davanti a lei, ad un palmo da un invitante intimo. Un flusso di piacere fuoriesce continuo da labbra carnose, una delle cose più afrodisiache che abbia mai visto.
Mamma sta già godendo!

Divarica le cosce, sposta il bacino in avanti in modo che possi godermi tutto lo spettacolo. La fica slabbrata e livida di desiderio, è circondata da ricchi ciuffetti neri. Una passera che merita essere posseduta per quanto desiderabile.

Il corpo appoggiato alla parete l’espressione languida:
“Amore mio non ti fermare”
e con fare amorevole, con le mani tra i miei capelli, sussurra:
“Ti prego tesoro, mi hai fatto bagnare...ora leccami....”

Appoggio la bocca sulle piccole labbra, ne sento il calore, l’odore, bacio con sempre più passione, e lecco facendo sprofondare il mio viso nella odorosa passera teneramente bagnata con movimenti ampi, e decisi, della lingua.

Allarga la sorca con le sue mani e, parca, mi lascia assaporare la parte interna delle grandi labbra fradice dei suoi gustosissimi umori. La lingua gioca con i folti riccioli, sussulta quando lentamente la infilo dentro, vado molto in profondità e, subito, un caldo getto del suo piacere mi inonda la bocca, provocandomi una violenta sferzata al cazzo.
È intenso il suo gemere, il corpo trema e un grido liberatorio accompagna il suo immenso godere
“SSSSSiiiiiiiiiiiiiiiii.....”
Assaporo il suo piacere con la curiosità e la meraviglia di un bambino.

Con la comprensione, che solo una madre può avere nei confronti di suo figlio,
“Amore mio...”
Nel suo amorevole sguardo l’invito a sdraiarmi a terra, tremanti mani massaggiano un cazzo pervaso di passione.Una timida mano sfiora i genitali con leggeri tocchi che mi infiammano di piacere.
L’uccello reagisce con un impetuoso spasmo fra le sue dita, si drizza quasi violento. Il suo viso si illumina di un intrigante sorriso pervaso di un sicuro, altissimo, desiderio sessuale.

Appoggia le calde e voluttuose sue labbra sulle mie cerca la mia lingua, la risucchia dentro la sua bocca con grande fervore. Assaggia il suo piacere.
Sorpreso mi abbandono, ogni suo gesto dimostra una grande esperienza, sa esattamente dove e come toccarmi.
“Mamma sei bravissima!”
Mi prende l’uccello fra le mani, lo scappella ed inizia a baciarlo amorevolmente. Si appropria dei testicoli roventi di desiderio, li strofina sul suo viso, tra le labbra, sulla bocca e urla il suo piacere iniziando succhiarmeli con grande foga. Lo prende decisa in bocca fino a farlo sprofondare tutto nelle sue morbide e sensuali labbra.

Mi spompina in maniera frenetica, ingoia l’asta del mio cazzo fino alle palle, succhia con l’avidità di una femmina innamorata, stuzzica il glande con una lingua esperta, geme e freme come una puttana, davanti ad cazzo che ha un lungo, intenso, spasmo di piacere nella sua avida bocca.
Abbandono ogni forma di dovuto rispetto
“Si mamma...succhiami il cazzo, laccalo... si tutto in bocca...così, sei stupenda. Dio che troia!”

Il fatto che la tratti come una puttana deve piacerle parecchio, perché inizio a sentire la bocca, le labbra, la lingua, frenetiche, non lasciare inesplorato un solo centimetro del mio cazzo.
Il viso diventa paonazzo di eccitazione, arrapato ed inebriato da deliranti grida. Accompagno il capo di mamma su coglioni infiammati di desiderio e inizio a spingerla come un ossesso sul mio cazzo sino in fondo alla sua gola con movimenti sempre più veloci e decisi, spingo ancora di più per favorire il sontuoso bocchino con tutta la passione e l’impegno di cui non credevo fosse capace.
Cazzo tutti questi anni!

I lamenti di mamma si fanno sempre più frequenti e acuti. I nostri sguardi libidinosi non fanno altro che cercarsi continuamente.

“Mamma Voglio venirti in bocca.”
“Si, tesoro mio! Voglio bere tutto, godimi in bocca!”

Non faccio in tempo a sfilarmi dalle sue amorevoli labbra che le vengo abbondantemente in bocca.

Mamma, disponibile, lascia al mio seme di riempirle la bocca mugolando, e gemendo. Uno splendido troione che si è nascosta, per anni, a me!
È sensuale vedere mia madre guardarmi con lo sguardo sconvolto dal desiderio mentre le sborro in bocca, liberando un insistente ed intenso gemito, gode con me.

“È tuo il sapore che cercavo nella bocca di quella baldracca, il tuo seme che volevo dal suo corpo, la tua sborra che desideravo dalla sua fica. Mi sono bagnata quando ho visto che sborravi guardandola. Sono dovuta correre subito in bagno. Poi la stavi scopando ed è cresciuta la mia eccitazione.
Non sai quante volte, in questi anni, ho desiderato lasciarmi andare, confidarti il crescere del mio desiderio, offrirmi a te....anni di patimenti, rinunce desideri repressi, e tu non accorgerti della mia sofferenza, del mio bisogno...”

Ascolto trasecolato la sua confessione.

“Tesoro, adesso scopami, sono anni che sogno il tuo bellissimo cazzo, sto scoppiando. Dai, scopami ora… prendimi, sono tua... porca per come mi desideri… godi con me piccolo mio. Riempimi ancora di sborra.”

“Mamma voglio farmi perdonare...non posso certo recuperare il tempo passato ma eccitare il tuo domani si!

“Allora amore fammi godere ora, qui!”

“MARIA!!!... Non ti facevo così zoccola! Tu così pudica e riservata. Non mi sarei mai immaginata che ti volessi fare fottere da tuo figlio.”

Angela, davanti a noi, in piedi, completamente nuda, il procace corpo esaltato solo da una lunga e velatissima vestaglia di seta nera, sorride maliziosa con tono di voce seducente, ed in evidente stato di eccitazione, si avvicina, accarezza mamma.

“Ha proprio un bel cazzo, vero?...Ho visto cosa hai fatto al tuo bambino. Fammi assaporare la sua sborra dalla tua bocca”

Sconvolta dal desiderio, si inginocchia, avvicina la bocca a quella di mamma, freme nel gustare il mio deciso sapore. Le sottili labbra di mamma trasferiscono la mia essenza alle sue. Le due femmine, iniziano a pomiciare con amorevole fervore. Le lingue vogliose si intrecciano plastiche, i visi bagnarsi del mio caldo seme con grande soddisfazione di entrambi.

Mamma alterna una leccatina alla bocca di mia suocera a una leccatina alla mia, mentre Angela intende far godere un disponibile corpo.

“Sono venuta te per terminare il nostro giochino! Mi hai fatto godere in un modo diverso, delicato ed intenso e siamo stati interrotti. Voglio godere ancora!“

“Si. Voglio rivedervi. Siete state fantastiche.”

Mamma si abbandona all’eccitante fare di Angela, offrendole il corpo che freme pervaso da crescenti gemiti.

Estasiato ho davanti ad un duro cazzo due splendide femmine a cui sfacciato mostro una possente erezione, e sento una irrefrenabile voglia riprendere a risalire dai genitali e pervadermi completamente.

Prendo posizione fra le cosce delle mie femmine unendomi a leccare fiche grondanti di deliziosi umori. Alterno con grande fervore una leccatina alla passera arrapata di mia suocera a una leccatina a quella di mamma.

L’opera della esperta lingua di Angela sulla calda fica di mamma sortisce, in breve, risultati, ascolto il godere di una magnifica puttana in preda ad un orgasmo incontrollabile.
“Oddio… si… che bello… Angela ti godo in bocca sono la vostra troia. Scopatemi tutti e due....”

Ci stringiamo forte l’uno all’altro, perdiamo ogni freno inibitore e ci lasciamo completamente trasportare dal piacere dei sensi. Tra noi non esistono più pudore, convenzioni da rispettare, soggezioni o timidezze. Ci guardiamo eccitatissimi e ci abbracciamo in preda alla trasgressiva frenesia di un erotico delirio.

Angela ancora china, alla pecorina si inebria dei caldi umori umori di mamma, con lo stratosferico culo ad un palmo da un vibrante cazzo. Estasiato mi pongo dietro di lei, spalanco le cosce e, finalmente, sto per diventare assoluto padrone di quel culo che per mesi ho sognato.

Sollevo la nera vestaglia, le mani sui fianchi, bacio teneramente quel buco del culo su cui fantastico da mesi. La stringo forte a me da dietro palpeggiandogli forte l’enormi seno, Angela ansima in preda al piacere dei sensi, porge il prosperoso sedere al fallo che duro è pronto ad incularla facendole gridare il suo sicuro piacere.
Subito un dito in culo, si scuote, trema, il corpo vibra di piacere.
“Sssiiiiiii.....”
Agevola il mio fare, allarga le cosce e, finalmente, la inculo. Il cazzo si perde tra invitanti chiappe con sua grande soddisfazione. Mia suocera abbandona ogni remore, lasciandosi andare a intensi urli di intenso piacere. Geme, si agita, mugola come la grande troia dei miei sogni, succube del più sfrenato desiderio.

“Sfondami il culo… si… così… sono la tua vacca… sborrami dentro… sei meraviglioso! “

Lo specchio mi offre le sue grosse tette pendenti oscillare voluttuose sotto i forti, duro, ripetuti colpi inferti da dietro.
Grida più forte il suo piacere!

Mamma assiste, le cosce spalancate si offre ancora più coinvolta alla lingua di Angela che non smette di leccarla con la frenesia di un evidente stato di pura, altissima, eccitazione.
“Roberto… “
Sconvolta da un orgasmo chiaro sul suo volto
“guardami… guardami... ti piace mentre mi lecca... sono una troia... siamo le tue troie!”

“Si! Vi voglio puttane.... le mie troie!”

Fondiamo insieme i nostri sensi, siamo pronti per soddisfare tutti i nostri segreti più intimi, i desideri, le fantasie sessuali più inconfessabili.
Vogliamo raggiungere un’intesa sessuale unica ed invidiabile .
È come se intuissi le esigenze sessuali delle mie donne, cosa che intendo soddisfare ancora prima che me le comunichino.

“Mamma voglio anche il tuo di culo!”

“Si amore lo voglio anch’io.”

Si alza, tende le braccia sul grande specchio, abbassa la testa, porge il suo provocante sedere alzandolo all’altezza del cazzo, sorridendomi con uno sguardo dolce e malizioso insieme, come solo lei sa fare.
“Prendimi amore mio… voglio essere la tua zoccola!”

Bacio, e lecco, con immensa dolcezza una vellutata pelle arroventata di desiderio, assaporo gli umori della fica di cui è completamente fradicia, risalgo molto lentamente sino al piccolo buco di un magnifico culo.
Mamma gradisce molto, provando piacere dai movimenti della mia lingua nelle sue parti intime. Allarga le chiappe con le mani offrendosi di più a me in preda all’eccitazione più perversa.

“Ti prego scopami il culo!” Una invocazione che merita essere esaudita. Lentamente faccio sprofondare il duro cazzo nel suo corpo, lo spingo morboso, fino ai testicoli.
Mamma rende tangibile il suo desiderio, stringendo le chiappe e avvolgendo il grosso cazzo in un morbido abbraccio. Sussulto di un morboso piacere, mentre gode come una troia!

Angela si ricuce uno spazio tra le nostre divaricate gambe e, sotto mia madre, improvvisa un intrigante gioco. Sento la sua lingua spaziare frenetica fra i miei genitali e quelli di mamma. Impazzisco nel percepire il suo caldo respiro, sempre più affannoso, riscaldarmi l’intimo.
Come un puledro imbizzarrito, agito il mio duro fallo, alternando colpi secchi al culo di mamma e, sfilato il cazzo, altrattanti colpi sul viso di Angela che, rapida se ne appropria succhiandolo con avidità, alternandolo alle leccatine sulla fica di mamma e riaccompagnandolo sul buco del culo di mamma, invitandomi a sbatterla con sempre più vigore.

Il salire del nostro gemere è un delirio di perversione.

Mamma si sfila dal mio possederla ed in preda al delirio.
“Adesso voglio farmi scopare dal mio bambino… Vieni amore mio… voglio essere tua… ho voglia di cazzo, del tuo cazzo.”

Lentamente scivola sul corpo di Angela che, supina, accoglie fremente il suo corpo cingendolo tra ospitali braccia allargando oscena le cosce, mamma invece richiamo le sue di gambe sporgendo il bacino porgendomi in bella vista una fica rovente di desiderio.

Sublime!
Angela con le mani stringe l’opulento seno, le dita stringono appuntiti capezzoli.
Mamma grida!
Io lecco con insistenza tra le loro cosce, assaporo alternativamente umori, di cui sono diventato goloso.

“Sborraci nella fica!”

Un attimo e un grosso uccello penetra fino ai testicoli la passera di mamma. Sento l’uccello tra i suoi caldi caldi e cremosi umori che lo riceve con un acuto gemito di piacere.
Sfilo il cazzo e lo immergo fra le labbra della fica completamente dilatate e ormai fradice di umori di mia suocera che, al pari di mamma, urla il suo di piacere.

Di nuovo spingo forsennato il cazzo nella fica di mia madre e, più spingo, più mamma grida la sua eccitazione. Le gambe frenetiche avvolgono il mio corpo e spingono il mio cazzo dentro di lei con l’avidità di una splendida troia, umide labbra lo avvolgono in un caldo abbraccio facendomi perdere il controllo dei sensi.

Ancora con più veemenza nella fica di mia suocere che, ai miei forti affondi, ansima, geme e mi ringrazia del piacere che le sto facendo vivere.

Ascolto il salire di intensi sospiri che si fanno sempre più acuti e insistenti e, dalla frequenza di quei respiri capisco come entrambe desiderano che mi muova dentro di loro per farle godere come le puttane che sanno (e vogliono) essere.
Ansimiamo senza alcun ritegno, e il respiro caldo di entrambe sul mio viso mi eccita ancora di più.
Mi sforzo a trattenere lo sperma dentro di me con tutte le mie forze per farle godere ancora di più. Mi sento scoppiare i coglioni e una frenesia inarrestabile si impadronisce di me. Resisto finché sento entrambe raggiungere l’orgasmo, le fiche pulsano di piacere e mi invadono di copiosi flussi di umori e, anch’io, con un urlo liberatorio cedo al desiderio sessuale svuotandomi e riempiendole del mio sperma.

Il primo violento schizzo è tutto nella fica di mamma, il secondo copioso per quella di Angela.

Stringo il cazzo in una mano, con fendenti secchi indirizzo potenti schizzi di piacere su visi stravolti di eccitazione, dentro bocche avide, su corpi elettrici. Mi abbandono al piacere dei sensi e inondo bocche che mugolano soddisfatte, di copiosi fiotti di sborra.

Mamma, in evidente estasi, si offre alla bocca di Angela in un lungo scambio del mio caldo seme, sporche lingue si intrecciano morbose in una visione paradisiaca di splendide femmine eccitate.

Il delirio vissuto non ci ha consentito di renderci conto del ritorno a casa di Katya...in piedi davanti a noi non abbiamo come nasconderle la nostra perdizione, mentre io continuo a sborrare............
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